lunedì 24 dicembre 2012

A LA STRANIA

Mi dasti la vita, eppuru m'ammazzasti,
mi dasti la minna, eppuru 'un mi vulisti,
mi dasti lu cori e poi mi lu spizzasti,
mi dasti l'amarizza e nun chiancisti.
Tuttu mi dasti e poi ti lu pigghiasti;
avia pitittu e tu stavi a li visti,
sintia duluri e tu mi vastuniasti,
Sicilia mia, chi mali mi facisti!

E ora sugnu ccà a la strania,
mi sentu sulu 'mmezzu a tanta genti,
'unn'haiu chiù scopu nta la vita mia,
travagghiu sempri e nun varagnu nenti.
'Unn'haiu chiù nenti, unn'haiu la matri mia,
luntanu sunnu amici e li parenti,
mi manca lu suli di la terra mia,
m'arresta lu travagghiu e li me' stenti.

Ju cc'ivi l'atru jornu all'ariuportu
e vitti un sicilianu chi partia,
mi dissi: --- paisà ... soccu ti portu;
anticchia i suli, o tu veni cu mia!?  -----
----Avi vint'anni c'a nun haiu cunortu,
porta 'na petra,  o soccu piaci a tia,
e dicci chi puru mezzu mortu,
vogghiu turnari 'nna la terra mia.
Altese Leonardo



lunedì 17 dicembre 2012

SI AVVICINA IL NATALE




Quando si pensa al Natale nelle nostre zone, si ha la possibilità di scegliere se trascorrere le festività in un’ambientazione classica sulle vette innevate dei Nebrodi o dell’Etna, oppure optare per l’affascinante mare invernale e la rilassante quiete di una spiaggia che si riposa dal torrido sole estivo: un’ambientazione estremamente suggestiva, Il Natale in Sicilia è ricco di tradizioni, di eventi religiosi e di piatti tipici. Le festività hanno inizio con la celebrazione dell’Immacolata, l’otto dicembre. Ogni piccolo paese così come ogni grande città si veste di luci e addobbi e si adopera per mettere in scena la nascita di Cristo. L’arte del Presepe è molto sentita nell’isola e ciò si percepisce dalle molteplici varianti che è possibile incontrare su tutto il territorio. Il presepe è teatro antico, spazio di affettuosa composizione e di domestica rappresentazione del mondo, orizzonte di segni e di figure partecipato in qualche modo da tutti, anche da noi credenti,  perché allegoria del paese, microcosmo di una realtà sognata più che vissuta, dove i conflitti si stemperano e vince l'armonia. Il presepe vivente è sicuramente quello più fiabesco, ma anche quello tradizionale è molto pittoresco, soprattutto se all’improvviso le statue prendono magicamente vita tra lo scorrere dei ruscelli, grazie a dispositivi meccanici appositamente ingegnato. Già i tempi diventano maturi e i Mercatini di Natale occupano molte vie di città e paesi: la merce esposta è varia, da gingilli simbolo della festività a libri, passando per accessori d’arredo, giocattoli e vestiti. Sicuramente è una bella ed economica soluzione per chi è alla ricerca dei regali. Ma la figura centrale di questo importante evento è proprio la famiglia, naturalmente riunita come di consueto per i festeggiamenti: guai per chi manca all’appello. Sulle tavole ben apparecchiate per l’occasione, tra le tante leccornie troviamo di certo il Panettone,  dolce nazionale, ma anche il tradizionale dolce natalizio siciliano: sua maestà il Buccellato, nelle più varie forme, accompagnato dal Torrone, dai tanti gusti e colori. Tra lo scintillio delle luci degli addobbi che si riflette sui regali ancora da scartare e il calore familiare che aleggia tra le vie, dentro le case, tra la gente, incominciamo a vivere anche quest’anno il nostro splendido Natale. Auguri di Buon Natale e felice anno Nuovo, che la stella è la luce di Dio che avvolge, nutre e conforta gli uomini possa illuminare il cammino di ognuno di noi.

lunedì 10 dicembre 2012

C'ERA LA LUNA



Ntra lu silenziu di la notti funna

sulu pri la campagna caminava;

c'era la luna ccu la facci tunna; 

chi li munti e li chiani inargintava.


Non si muvia di l'arvuli na frunna,

ogni filiddu d'erva ripusava,

di lu mari durmia placida l'unna

e l'aura di la notti triunfava.


Ntra lu funnu vadduni, alluntanatu,

sintia lu cantu di lu rusignolu

ca duci si spargìa di pratu in pratu.


Lu passanti cantava pri la via

ccu la cadenza a l'usu campagnolu,

e la luna la scena si vidìa.

Giuseppe Nicolosi Scandurra

lunedì 3 dicembre 2012

I FIGLI

I figli sono figlie e sono
fiori. Sono frutti e sono Semi, sparsi
al vento del tramonto. Sono tralci o forse
rami ma di quelli sotterranei, che ti tengono attaccato
alla vita della Terra che ti danno la certezza di esistere
per sempre.
Sono l'Anima allungata di altre
anime già state, sono dita di una
Mano stesa a dare un po' di te. Sono gli occhi ed il sorriso del
papà o della nonna, sono pezzi ricomposti di
parenti, antichi e nuovi. Sono
barche che si spingono nel mare, al largo,
in fondo; che ti lasciano
a guardarli mentre sbagliano e si
affannano, mentre corrono e ci credono .... 
alla vita, all'indomani, mentre sognano e
progettano o si fermano e riflettono.
Sono quelli che, da piccoli, danno piccoli problemi e
da grandi quei problemi sono
grandi come loro. Sono figli dell'amore,
del dovere,del dolore, ma comunque sono
figli a te e tua madre, a tuo padre ed a suo
padre. Sono figli di "famiglie", sono figli di una "voglia".
Sono figli della Pioggia che ingravida la Terra, ed ancora ....
delle onde che lambiscono la
sabbia. Sono figli e siamo figli, tutti figli
a questo Cosmo. Siamo Figli alla ricerca
di un'origine e di un Padre. Siamo tutti nati figli.
Siamo figli ..... tutti quanti.
Gisella Rocca 
dal libro
PETALO  DI  MARGHERITA