lunedì 28 febbraio 2011

LE PENSIONI IN SICILIA

Complessivamente in Sicilia si contano il 7,1 dei pensionati italiani: su 17.750.065 lavoratori a riposo in tutta la penisola, 1.260.167 abitano nella prima isola del Mediterraneo. Secondo i dati rilasciati dall’INPS, un pensionato siciliano percepisce,in media, un assegno mensile dal valore di 550,88 euro, a fronte di una media nazionale di 702,11 euro. La provincia più svantaggiata è quella di Agrigento, dove la pensione media non supera i 471 euro mensili. A Enna e Trapani i pensionati stanno un po’ meglio, potendo contare rispettivamente, su 480 e 521 euro al mese, mentre a Palermo il valore il valore medio delle pensioni si attesta attorno a 548 euro. In tale scenario, sembrano quasi ricche le pensioni medie di Siracusa Catania e Messina, che valgono rispettivamente 621, 588, e 559 euro.
La situazione socio-economica dei pensionati siciliani, poi, è resa ancora più difficile,  dalla mancata applicazione della legge sull’” integrazione socio-sanitaria”, la 328 del 2000, che prevede un sistema integrato di servizi socio-sanitari, privando 170mila anziani non autosufficienti dell’assistenza domiciliare necessaria.
Dati INPS

CHIACCHIERE

Ingredienti:
250 gr di farina OO che lievita
60 gr di zucchero
35 gr di burro
2 cucchiai di Marsala (o vino bianco)
Un pizzico di sale
2 uova
Olio di semi di mais per friggere
Zucchero a velo
Cannella macinata fine, a piacere
LAVORAZIONE
Versare la farina su di una spianatoia, aggiungere lo zucchero, le uova ed impastate. Aggiungete la cannella macinata finemente (quantità a piacere), il burro ammorbidito, il sale e 2 cucchiai di marsala. Se l’impasto dovesse essere ancora appiccicoso aggiungere dell’altra farina finche sarà facile lavorarlo. Lavorare l’impasto con le mani fino a quando sarà diventato omogeneo. Lasciare riposare coperto con un canovaccio in fibra naturale almeno per un’ora. Trascorso il tempo indicato, tirare la sfoglia fino a che diventa piuttosto sottile con un mattarello: Il piano ed il mattarello devono essere spolverizzati con farina OO affinché venga agevole la lavorazione e l’impasto non si appiccichi. Con una rotella dentellata poi ricavare delle strisce lunghe circa 10-12 cm. Fare scaldare l’olio di semi in una padella con bordi alti, tuffare poi le strisce di pasta. Quando saranno ben dorati da entrambi i lati tirarli fuori dall’olio in eccesso, appena tutta la pasta sarà cotta spolverare con lo zucchero a velo aiutandosi con un colino. Le chiacchiere sono buone da gustare sia calde che fredde. Quelle che avanzano potranno essere conservate in una scatola di latta o un contenitore a chiusura ermetica. Un dolce senza il quale non può dirsi Carnevale.

GERMANIA: LADRO SI ADDORMENTA MENTRE TENTA UN FURTO

Vita dura per il ladri: un furfante di 20 anni era talmente stanco che si e' addormentato sul divano di una casa dove era entrato per rubare. E' successo in Germania, dove il giovane si e' svegliato solo la mattina dopo, quando si e' alzato il figlio della padrona di casa e lo ha 'beccato' sul sofa'.

AMANITA CAESAREA (OVOLO)


Questa Amanita può essere consumata anche cruda e la sua qualità  e molto buona.
  •      habitat        Predilige gli spazi di boschi di querce, castagni, di latifogli in generale.
  •      Cappello    Semisferico con caratteristiche sfrangiature sul bordo, colore   piuttosto  vivace          varia dall'arancione intenso ad un giallo pallido.
  •  Lamelle          Lunghe, addensate tra loro ma non attaccate al gambo, sono di un bel colore giallo.
  • Gambo           Discretamente alto, si diparte da una volva di colorito biancastro, per poi assortigliarsi in prossimità del cappello.
  • Carne             Consistentemente compatta, dal colore bianco e dal sapore inesistente.
  • Spore             Sfumano rapidamente dal bianco al giallo.
  • Odore            Delicatamente penetrante.
  • Sapore           Gradevole
  • Commestibilità Eccellente

BOLETUS EDULS (PORCINO)


Il Boletus edulis, volgarmente indicato come porcino, è un fungo edule della famiglia delle Boletaceae ed è la specie più conosciuta della sezione Edules.
  • CAPPELLO 
  • 10-20 fino a 30 cm di diametro, dapprima emisferico, irregolarmente lobato, talvolta poco sviluppato rispetto al gambo, poi piano piano-convesso, regolare.
  • Cuticola
  • separabile solo a lembi, liscia o rugosa, viscida e lucida con tempo umido, di colore variabile dal giallo-marrone chiaro all'ocraceo o castano bianco o bianco-gallinaccio, che volge al giallo verdiccio o verdastro a maturità. Il gambo del fungo è di colore nocciola chiaro è il cappello invece è di colore marrone vellutato.
  • PORI
  • Piccoli, rotondi e concolori ai tubuli.
  • TUBULI
  • Lunghi fino a 30 mm, molli, facilmente separabili dal cappello, liberi o arrotondati al gambo, bianchi, poi giallastri e infine verdastri.
  • GAMBO
  • 15 x 10 cm, robusto, obeso, da gibboso a cilindrico, più attenuato all'apice, compatto, di colore biancastro o nocciola chiaro, con reticolo a maglie fini e oblunghe nel senso dell'asse, concolre al fondo.
  • CARNE
  • Bianca ed immutabile sia quella del cappello che quella del gambo; soda negli esemplari giovani, floscia e spugnosa nei vecchi, con sfumature bruno-violacee sotto la cuticola del cappello          Odore: grato.
  • Sapore: dolce, aromatico.
  • Cresce nelle brughiere e nei boschi di querce, di castagni, di faggi e di conifere, durante i mesi caldi dell'estate fino all'autunno inoltrato.
  • Commestibilità  Eccellente.

VARDATI

Ci suunu genti chi prima di li festi,
su' tutti gintilizzi e curtisia
vennu cu amici primurusi e lesti
chi vonnu fatti 'ì favura di tia.
A prima vista parissiru onesti,
poi subbitu  si scordanu di tia
e ni canusciu assai c'hannu 'sta testa
'nfittati di sta brutta  malatia.
Lassanu a cu'è chi c'ì leva a cunfusioni
senza n'è cuntu e mancu sudisfazioni.
DAL LIBRO CIURI DI CAMPAGNA

NUN C’E’ BISOGNU DÌ SPIRTIZZA


Nn’aiu canusciutu omini sperti,
chi hannu fattu la terra trimari,
haiu vistu puru tiratura scerti,
chi li cunigghia, si fannu scappari.
E ‘nta li tanti, ‘mmezzu li diserti,
cu gran spaventu si vannu a ‘nfilari,
arrestanu a la fini a vucca aperta,
cu li manu vacanti a talieri.
‘Unn’è sempri chi giova la spirtizza,,
‘nzignativillu tutti, amici cari,
e ci nn’è testi chini di munnizza,
ch’a modu d’iddì  sannu arraggiunari.
‘Un sannu chi la vita ci l’appizza,
ch’un travagghia  e si nni va a rubbari
finisci comu un pisci ‘nta la rizza
chi ‘ncagghia e nun si po’ cchiù schirchigghiari.
Quantu voti lu dicu e lu ripetu,
ch’è duci lu panuzzu travagghiatu,
all’omu tintu, ch’avi lu scuetu,
chi sbagghia e a travagghiari ‘unc’è  ‘nsignatu,
a cu’ di dunni passa lassa lu fetu,
chi di l’umanità unn’è stimatu.
E ‘n’autra cosa  puru vi ripetu:
a la genti tinti nun ci stati a latu.
ANTONINO FONTANA

LUNA DI MIELE


Lo sapevi Che ...?   Circa 4.000 Anni fa, in Babilonia, C'era l'usanza che, per un mese Intero dopo il matrimonio, il padre della sposa forniva al genero tutto l'Idromele che egli riusciva a bere. Essendo l'Idromele una bevanda ricavata dal miele ed essendo in uso in quei tempi il calendario basato sulle fasi lunari, tal quale fu denominato periodo di mese di miele o "luna di miele".

LA FORMICA

Lo sapevi Che ...?   La formica puo sollevare pesi pari a 50 volte quello del suo corpo, spingere oggetti  30 volte più pesanti di lei e cade sempre sul fianco destro quando è inebriata.

STARNUTIRE

LA MERENDA

Deriva dal latino "merere = meritare" perché secondo delle antiche usanze la merenda si faceva al termine del lavoro quotidiano: si consumava uno spuntino meritato dal corpo per le fatiche fatte quella giornata.

LA FOTOCOPIA DEL SEDERE

Nel mondo, il 23% dei problemi alle macchine fotocopiatrici sono causate da persone che si siedono sull’apparecchio per fotocopiarsi il sedere.

PLEUROTUS ERYNGII (FUNGO DI FERLA)

  • E' un fungo di ottima qualità e di elevato interesse gastronomico.
  • Habitat   Questo fungo generalmente si sviluppa in legami simbiotici con piante eringee,in un'area che si estende sia a livello del mare che alle altitudini alpine.
  • Cappello   Spesso e consistente, di un colore bruno che varia dal beige al fuliggine.
  • Lamelle   Ventrute, spaziate, decorrenti, bianche al taglio e tendenti ad imbrunire lungo i contorni.
  • Gambo   Bianco, sodo e fibrilloso.
  • Carne   Bianca e soda.
  • Spore   Bianche ellissoidali.
  • Odore   Dolce, tipicamente fungino
  • Sapore   Gradevole.
  • Commestibilità  Buona

lunedì 21 febbraio 2011

LETTURA DELLA SACRA SCRITTURA

Cos'è la Bibbia?  La Bibbia è una piccola biblioteca di libri. Contiene scritti di carattere diverso, narrativo e sapienziale, poetico e profetico, liturgico e giuridico, epistolare e parenetico. I loro redattori/autori sono per lo più sconosciuti. La loro stesura abbraccia l'arco di un millennio, ma recupera tradizioni più antiche e personaggi famosi, spesso ignoti al di fuori di Israele. La Bibbia ha l'unità di un organismo differenziato e articolato: è lo specchio dell'identità di un popolo, per il quale il ricordo di ciò che è stato diventa attesa di ciò che sarà, con la coscienza che il futuro è libera connessione tra una promessa passata e il modo di vivere il presente. La storia, per chi conosce la Bibbia, è affidata alla responsabilità dell'uomo, fondata su una conoscenza sempre aperta all'ignoto. La conoscenza che si ferma al noto si chiama stupidità e irresponsabilità! La Bibbia tramanda la storia di un popolo: un tesoro di memorie che gli servono per capirsi e orientarsi nel cammino. I protagonisti sono due, uno visibile e l'altro invisibile: l'uomo e Dio. L'uomo, con il suo desiderio di vita e verità, di libertà e giustizia, sempre in cerca di possibile felicità; e Dio, che nessuno ha mai visto, se non nel volto dell'uomo, sua immagine e somiglianza. I vari personaggi e racconti non sono che le infinite sfaccettature del cuore umano, con le sue grandezze e miserie.
Le diverse situazioni, ricche di contraddizioni e sorprese senza fine, sono un'unica
commedia, umana e divina. L'occhio punta sempre su ciò che accadrà, senso di ciò che accade, significato pieno di ciò che è accaduto. Però quanto accadrà non è automatico: è lasciato alla nostra responsabilità nei confronti di un passato che ci offre la libertà di un futuro diverso. Il primo livello di lettura è mosso da curiosità culturale. La Bibbia è un libro noto: è normale, prima o poi, volerla leggere. Tutti, grazie all'appetito intellettivo, desideriamo sapere cosa dice un testo «classico».

CHIODINI

Chiodini o Famigliola buona   (Armillaria mellea)
Questo tipo di fungo cresce in gruppi di numerosi individui ai piedi di alberi sia vivi che morti; le sfumature di colore variano a seconda dell'albero che li ospita e possono andare dal giallo miele sui gelsi al giallo scuro sulle querce e  anche rossastro sulle conifere. Il suo cappello può raggiungere un diametro di 10 centimetri e la sua carne è bianca, leggermente fibrosa e di sapore leggermente acidulo; il gambo presenta un anello biancastro nella parte superiore.  I chiodini sono comunissimi in tutte le zone d' Italia dove fanno la loro comparsa in autunno soprattutto nelle zone particolarmente umide. I chiodini migliori sono quelli che crescono sui salici i pioppi e le querce
I chiodini sono funghi mangerecci che vengono raccolti in grandi quantità in quanto molto conosciuti e difficilmente confondibili con specie nocive; da preferire la raccolta dei cappelli in quanto il gambo risulta essere più fibroso e di gusto più acidulo. Questo tipo di funghi si presta molto bene ad essere consumato in umido, si consiglia però di sottoporlo ad una cottura prolungata per renderlo così più digeribile. E' buono anche conservato.

PENZU A LA ME GIOVENTU'

Ti penzu giuventù ogni momentu
T’aspettu e tu ‘un torni, gioia mia,
chi jornu e notti nun mi dugnu abbentu,
e vivu turmintatu di smania.
Torna a lu me cori, ti pritennu,
levami tutta sta malincunia
chianciu cu lacrimi a lu ventu,
ju moru vecchia addisiannu attia.
Barnaba Cipponeri

lunedì 14 febbraio 2011

TENIAMO PULITA PARTINICO


Con l’introduzione della raccolta differenziata, il problema della pulizia della città si è parecchio complicato rispetto a prima. Se tenere pulita la città a parole è un valore che tutti condividiamo, i mezzi per farlo sono diversi e non sempre di facile applicazione.  La nuova normativa prevede l'obbligo di raggiungere il 65% della raccolta differenziata, entro il 2012. I comuni che non rispettano tali limiti incorrono in multe salate. Mentre più un comune ricicla e meno paga. Negli ultimi anni, soprattutto grazie a questo sistema, si sono registrati risultati molto buoni,  addirittura alcuni comuni raggiungono risultati oltre l’80% del materiale differenziato. La pulizia della propria città è un tema caro a molti cittadini. Questo non si riflette solo sul ritiro dei rifiuti, che sia fatto porta a porta o tramite le campane. Un momento molto delicato è proprio la pulizia vera e propria delle strade. Le città sono sempre più caotiche, più trafficate, più abitate e di conseguenza anche più sporche. Ogni città adotta i propri metodi e soprattutto ogni area richiede metodi e strumenti diversi, dalle spazzatrici manuali alle pulizie meccanizzate.  In questo campo infatti sono nate ultimamente anche delle innovazioni che potrebbero cambiare la vita di molti cittadini. Oggi stanno nascendo macchine per la pulizia della strada che  utilizzano una tecnologia che consiste in un braccio (snodabile nelle macchine grandi, fisse in quelle piccole) con cui l’operatore a terra rimuove con un getto di aria e acqua compressa lo sporco sui marciapiedi e sotto le auto portandolo a centro strada da dove viene aspirato dalla macchina. Amare la nostra città vuol dire anche aiutare a mantenerla pulita, il riciclaggio dei rifiuti è un momento fondamentale, ma non solo questo. Occorre soprattutto sensibilizzare e coinvolgere tutta la cittadinanza nel migliorare il decoro e l'igiene del territorio, attraverso abitudini ecologicamente virtuose.

A SALEMI

O paiseddu, muntagnedda  duci
c’hai l’aria frisca, li ciuriddi beddi.
Sta turri chi s’affaccia,chi straluci
ridi a li casi. Cantanu l’aceddi.

L’arba supra li vitri si spicchìia,
la terra di rusedda già s’appara.
Lu celu, assunnateddu la talia,
canta lu addu e astuta la puddara.

Nova ‘nsilenziu posa la natura,
rapi l’ucchiuzzi la gintili aurora.
La notti cu li stiddi s’innamura,
spunta lu suli, varda anticchia fora.

Scruscinu li cianciani di luntanu,
lu carru è comu ‘na parata d’oru.
Camina lu cavaddu chianu chianu,
li zzotti cu li petri fannu coru.

Cilia lu nidu e sveglia ‘nna vanedda.
Lesta ‘na scupa scrusci ‘nta la strata.
Ardi lu furnu, nozzulu e spinedda,
 scardannu l’aria cu la so vampata.

Lu pani biancu d’oru si culura.
Lu ciavuru si spanni pi la via.
Rusidda stanca addenta  ‘na cuddura,
 un gattu lestu sata e miaulia.

Tra l’astracheddi e li finestri chiusi,
tremanu panni bianchi e nicareddi.
L’aria chi curri porta ‘mpituusi
Ciavuru d’erva, menta, alufareddi.

Sona lu matutinu ‘na campana.
L’ecu rispunni, lu ventu suspira.
Scurri sbrizziannu  acqua ‘na funtana,
lu viddaneddu lu mulu abbivira.

L’omu si scoti e scorda la so pena.
Lu paiseddu canta ‘na canzuna,
e li casuzzi chi si tennu appena
si strincinu, pi darisi vasuna.
Maria Favuzza

lunedì 7 febbraio 2011

IL PESO CORPOREO


La correlazione tra il peso  di ciò che si mangia e l’aumento di peso corporeo a fine pasto è valida solo nei primi mesi di vita: se un lattante di circa 5 Kg mangia 250 g. di latte, alla fine  della poppata peserà circa 5250 g. Ciò avviene perché il neonato è quasi immobile, consuma poche energie e, assumendo solo liquidi, mette immoto processi digestivi limitati. Per un adulto, invece,  l’aumento di peso alla fine del pasto deve essere approssimato per difetto. Anche mangiando, infatti, si constimano calorie, per esempio attraverso la masticazione e l’attivazione dei meccanismi della digestione. I parametri variano da persona a persona ( peso  e ampiezza della superficie  corporea ) e a seconda della situazione ( movimento e temperatura ambientale per la traspirazione ).  In linea di massima, salendo sulla bilancia dopo aver mangiato 500 g. di pasta, si potrebbe notare un incremento di 350/400 g. circa.
Effimero. Tale aumento dura comunque poco tempo, perché parte dell’acqua contenuta nel cibo, viene eliminata subito con l’urina mentre soltanto i nutrienti, soprattutto i grassi,  determinano il reale aumento di peso.

DESIDERI VAGANTI

In questo mondo magico
Spesso rimango solo;
mi guardo intorno e medito:
vorrei spiccare il volo.
I miei ideali corrono
Come le nubi in cielo;
si fanno voci e gridano:
aprite questo velo.
Ad ogni cuore ed anima
Perché ci si innamori
Di sentimenti nobili,
di beni, di valori;
Di pace, l’evangelica
E non la chiacchierata
di quelli dell’atomica,
la forza misurata;
Di fratellanza semplice,
basata sull’amore,
di bei principi,cardini
la verità e l’onore
Rispetto vicendevole
D’ogni pensiero sano;
in questo senso adoperi
l’uomo col cuore in mano.
Un punto fermo tengasi
Comune a tutti e chiaro;
che si concordi un’animi
sul Bene a tutti caro.
Don Rosario La Puma

NUN CUNTA LA RICCHIZZA

Picciriddu eri tu, quannu nascisti,
fusti purtatu all’usu di raggiuni,
passau lu tempu, granni ti facisti,
eri picciottu e ti sintia un liuni.
Comu mugghi putia ta divertisti,
can uscisti lu munnu e li pirsuni,
cu ‘sti piruzzi toi, quantu curristi,
cu armali, arati, fauci e zappuni.
Cu li sudura toi , facennu acquisti,
chi nenti cunchiuristi ti nn’adduni,
ora chi la saluti la pirdisti,
e di tia stessu  nun si cchiù patrunu.
Prestu la scala acchianasti e scinnisti,
t’isti a teniri a l’urtimu scaluni,
e ora chi si vecchiu arridducisti,
chi caminari nun poi senza vastuni.
Su’ nenti li ricchizzi e li dinari,
pi cù mmicchisci e ‘un si po’ riminari.
Fontana Antonino

L’ANIMA PERSA

‘Nta villi valli, ‘nta voscura funni,
vaju circannu a cu morsi e spiriu;
Unn’ju la mè amanti, unni unni?
Comu davanti l’occhi mi spiriu!
Ca vaju a mari, e cci dumannu all’unni:
----- Forsi passau di ccà l’Amuri miu?
L’ecu di luntanu m’arrispunni:
‘Un la circari ca pi tia muriu …..
Alimena