lunedì 25 luglio 2011

CREMA DI LIMONCELLO

 Ø INGREDIENTI
 Ø Alcol puro a 95% ½ litro
 Ø Latte intero ½ litro
 Ø Limoni 8 non trattati
 Ø Panna fresca ½ litro
 Ø Vaniglia 1 baccello
 Ø Zucchero 1 Kg.
Preparazione
Lavate i limoni in acqua tiepida e spazzolateli delicatamente per ripulirli da eventuali residui. Sbucciateli, evitate di togliere anche la parte bianca della buccia (che risulta amara), mettete le scorze su un tagliere e riducetele a piccole listarelle;
In un contenitore di vetro  versate 500 ml di alcool, aggiungetevi le scorze e mettetele poi a macerare il tutto per un mese, chiudendo il contenitore ermeticamente e riponendolo in un luogo buio e fresco.
Passato il mese, portate ad ebollizione il latte unito alla panna e al baccello di vaniglia che avrete precedentemente aperto nel senso della lunghezza; poi togliete il pentolino dal fuoco, e lasciate raffreddare.

Levate la pellicina che si sarà formata in superficie, e lasciate intiepidire, quindi unite lo zucchero e mescolate fino a scioglimento avvenuto, dopodiché lasciate raffreddare.
A raffreddamento avvenuto, togliete il baccello di vaniglia.
Aprite il contenitore dove avete messo le bucce dei limoni a macerare; filtrate la miscela d'alcool e unitela al latte e alla panna zuccherati; mescolate bene il tutto e imbottigliate, poi mettete nel freezer, lasciando riposare il liquore per 15 giorni, prima di servire.

La crema di limoncello è un ottimo liquore digestivo.

lunedì 18 luglio 2011

ALCUNE REGOLE PER L'ESTATE

E’ buona abitudine chiudere completamente le persiane al mattino presto, ancor prima che i raggi del sole giungano alle finestre. Tapparelle abbassate o persiane accostate anche per le finestre ombreggiate.   
Ridurre le fonti di calore interne i vecchi sistemi di illuminazione – soprattutto le lampade ad incandescenza e quelle alogene – generano molto calore: conviene  sostituirle con corpi illuminanti e lampadine più efficienti, che producono anche 4 o 5 volte meno calore. Vale poi la pena controllare tutti gli altri apparecchi elettrici presenti nei locali e spegnere tutti quelli non necessari: ricordiamoci che generano calore anche in posizione di attesa (stand-by).
Sbarazzarsi del calore di troppo in estate, durante la notte e al mattino presto all'esterno la temperatura è più fresca che negli edifici. Sono dunque questi i momenti ideali per il ricambio dell'aria e il rinfresco dei muri. Se non sussistono motivi di sicurezza, lasciate le finestre aperte anche tutta la notte. Altrimenti, fatelo almeno nelle prime ore del giorno, ricordandovi di chiuderle per tempo.
 E’ meglio preferire ventilatori da soffitto e da tavolo: sono poco costosi, hanno consumi elettrici anche 50 volte inferiori rispetto ai condizionatori e sono facili da trovare, i modelli con grandi alette che si muovono lentamente sono quelli più silenziosi.
 Il verde  l'ombra delle latifoglie in estate protegge dal sole e l'evaporazione del fogliame di un solo albero ad alto fusto ha la potenza di 5 condizionatori split. 
 I “tetti verdi”, cioè uno strato di terreno sul tetto ben impermeabilizzato dell'abitazione, isola perfettamente dal caldo l'ultimo piano.
  Bastano poche regole per raggiungere un buon comfort estivo in modo sostenibile e con poca spesa. Dalla ventilazione notturna per sbarazzarsi del calore di troppo alla scelta di protezioni e schermi solari appropriati, alla riduzione di fonti di calore accese nei locali durante le ore più calde. Senza trascurare il verde come risorsa importante per difenderci dalla graticola del solleone.

lunedì 11 luglio 2011

MEZZO UOMO

E ora piangi mezzo uomo
ma non cercare compassione
nella donna che hai tradito
per una storia da due ore.

Tu ancora l'hai mentita
e ti permetti di negare
nonostante lei t'ha visto
intento le labbra altrui baciare.

Sparisci mezzo uomo
ma se vuoi puoi ritornare
solo quando da vero uomo
saprai distinguere sesso e cuore 
LAURA TOMARU

martedì 5 luglio 2011

L’ANZIANO E LA FAMIGLIA

Vediamo alcuni dati dell’ ultimo censimento: i bambini fino a 10 anni di età, quando non sono a scuola o non sono con i genitori sono abitualmente affidati per l’8,1% a nonni conviventi, per il 33,1% ai nonni non conviventi, per il 2,4% ad altri parenti conviventi, per il 6,9% ad altri parenti non conviventi.  Quindi nell’ottica del ciclo vitale, il ruolo del nonno dovrebbe essere un sostituto dei genitori, colui che trasmette i valori, le esperienze passate. Sebbene oggi, in forma sempre più consolidata, si assista all’ immagine del nonno baby-sitter, questo coincide come una sorta di situazione di comodo per cui i genitori sfruttano la disponibilità dei nonni per far accudire i propri figli.  Ovviamente, anche il ruolo dei nonni, in base al sesso, si diversifica in maniera peculiare: il nonno porterà i propri nipoti maschi alle attività sportive mentre le nonne si preoccuperanno per la preparazione di squisitissimi piatti tradizionali  da presentare ai loro piccoli ragazzi.

 È necessario che i genitori, però, svolgano un’attenta forma educativa al fine che i propri
figli percepiscano l’importanza del ruolo dei propri nonni. Infatti, solo la convivenza stabile di più persone legate da vincoli naturali offre la pienezza delle condizioni per un sano ed equilibrato sviluppo psico-sociale della famiglia, caratteristiche le quali, purtroppo, stanno sempre più scomparendo a causa dei ritmi di vita, a volte, troppo frenetici. L’attuale tendenza del nucleo unifamiliare, la riduzione del numero dei figli connessa al controllo delle nascite, il lavoro femminile extradomestico, le forme ricreative di massa stanno oggi profondamente trasformando alcune funzioni tradizionali della famiglia la cui insopprimibile esigenza deve adattarsi a nuovi problemi; particolarmente delicati sono i problemi posti dagli anziani nella vecchiaia,  quando la tendenza biologica di questi a divenire dipendenti deve essere gradualmente accettata e valutata. Alcune delle malattie, cui la vecchiaia è esposta, basti  pensare al diabete, alle neoplasie, alla demenza, alla conseguenza dell’arterio-sclerosi, ad alcune forme di malattie infiammatorie delle vie urinarie, del polmone. In realtà, non esistono processi morbosi che siano ad esclusiva appannaggio dell’ anziano, tuttavia si possono riconoscere malattie che in vecchiaia sono particolarmente frequenti.
Sempre più spesso,  le famiglie delegano, per tempo e spazio, alle istituzioni sanitarie il compito di prendersi cura dei loro parenti anziani in maniera che quest’ultimi, in mancanza di un’assistenza domiciliare continua, vengano a inserirsi in un contesto comunitario che risponda alle proprie ed individuali esigenze. Succede che un tipo di società che dà valore alla produttività, alla velocità, alla giovinezza, all'efficienza, al consumo vistoso e immediato, all'individualismo competitivo ed esasperato, al cambiamento costante di gusti e opinioni non può che tendere ad escludere, , chi non riesce ad adeguarsi ai valori dominanti dettati dal progresso. A parte pochi privilegiati, per reddito, cultura e salute, che occupano un ruolo preminente nella scala sociale, a volte persino eccessivo, la maggior parte degli anziani vive una penosa condizione di invisibilità, di mancanza di potere, di emarginazione. Quello che  più addolora è l'esclusione dell'anziano all'interno della famiglia stessa; il vecchio che vive al suo interno è poco adatto ai ritmi convulsi e alla ideologia consumistica, e spesso è d'intralcio alla filosofia del massimo divertimento da realizzare subito. È un dato di fatto: le generazioni non si parlano più, condividono fra loro sempre meno valori. I giovani restano indefinitamente i figli che tutto chiedono e niente danno, cui tutto è dovuto, senza alcuna gratitudine né compassione per chi ha contribuito alla condizione di cui ora essi godono i profitti ottenuti da un arduo sacrificio .Non ci si deve stupire se gli anziani vengono fiduciosamente affidati alle istituzioni comunitarie che sono talvolta gli ospizi, le case di riposo. A differenza di questi, vi sono una parte di anziani che, comunque, vivono da soli in modesti locali, semi abbandonati da figli e parenti alla loro sorte, e tutti i giorni si legge sul giornale di un anziano che viene trovato morto dopo giorni. Una morte senza aiuto e senza conforto, solitaria, come la loro condizione. Rimedi definitivi, ricette infallibili e miracolose forse non ce ne sono. Detto questo, molte cose rimangono da fare per migliorare la condizione delle persone anziane, per ridare maggiore dignità alle loro esistenze, per lottare contro la disumanizzazione oggi prevalente. Intanto, proprio il destino umano comune, deve spingere i sani e gli attivi all'impegno della solidarietà. Dobbiamo riconoscere nell'altro ammalato, bisognoso, solo, anziano la parte rimossa di noi stessi, quella che l'ossessivo attivismo quotidiano tende a tenerci celata.
Occorre modificare le nostre concezioni urbanistiche e architettoniche, per rendere le città, le tipologie abitative, le case più conformi alle necessità della popolazione anziana.
Occorrono pensioni più adeguate, che permettano agli anziani una più sicura autonomia economica, cercando anche di incentivare e premiare concretamente, economicamente chi si prende cura delle persone della terza età. Sarebbe opportuno ripensare soprattutto la nostra organizzazione di vita occidentale, la nostra filosofia falsamente vincente, quando l'automazione tende sempre più a liberarci dal tempo di lavoro e quando questo tempo potrebbe essere proficuamente impiegato nel migliorare la qualità della vita dei soggetti più deboli e bisognosi.