La famiglia , non c'è dubbio, è il nucleo fondamentale di ogni società, ma, come ogni entità viva, anch'essa sta cambiando, e spesso si fatica a capire in quale direzione stia andando. Ci sono nuove famiglie, nuove leggi, nuovi servizi e... nuove donne. Già, perché anche gli "angeli del focolare" non sono più quelli di una volta. La famiglia cambia, ma nessuno la mette in discussione. Calano i matrimoni, crescono divorzi e separazioni, aumentano le coppie di fatto. Ma cresce anche il desiderio, da tutte le parti, di fare quadrato intorno a questa istituzione. Negli ultimi anni i giovani trentenni che non si sposano e continuano a stare a casa con mamma e papà sono sempre più spesso al centro dell’attenzione del dibattito politico e sociale. Ci si interroga infatti sui motivi che spingono questi giovani adulti a non allontanarsi dalla casa paterna per mettere su famiglia e trovare una propria dimensione autonoma e indipendente. Molti trentenni hanno così acquisito la fama dei più "mammoni" d’Europa. Le statistiche parlano chiaro in proposito. L’indagine Istat 2010 sui matrimoni celebrati nel 2008 nel nostro paese conferma che si convola a nozze sempre meno e sempre più tardi. La media di età è 33 anni per gli uomini e 30 per le donne con una media di 6 anni in più rispetto a quanto accadeva intorno alla metà degli anni ’70. Rispetto a quell’epoca anche il numero dei matrimoni celebrati si è ridotto del 50%.
A commento dei dati diffusi l’Istat sottolinea che il rinvio delle prime nozze è, in larga misura, la conseguenza della sempre più prolungata permanenza dei giovani nella famiglia di origine. Numerose sono le interpretazioni fornite per spiegare questo fenomeno: l’aumento diffuso della scolarizzazione e l’allungamento dei tempi formativi, le difficoltà che incontrano i giovani nell’ingresso nel mondo del lavoro e la condizione di precarietà del lavoro stesso, le difficoltà del mercato delle abitazioni. Condizioni sempre più stringenti per la decisione di formare una famiglia e sempre più considerate vincolanti sia per gli uomini sia per le donne. Spesso oggi si convive a volte per scelta, a volte per necessità, altre ancora per prova. A volte lo si fa per brevi periodi, come ad esempio nel caso degli studenti fuori sede. Qualunque sia il motivo, sempre più numerose coppie, in Italia, preferiscono al matrimonio questa forma di vita in comune. Si tratta di un fenomeno relativamente recente, anche se in forte crescita, mentre in altri Paesi, soprattutto quelli scandinavi, è una realtà ormai da tempo consolidata, specialmente tra i giovani, la convivenza è talmente diffusa che non viene più considerata un'eccezione rispetto al matrimonio.
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