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lunedì 26 gennaio 2015
lunedì 19 gennaio 2015
LO STUFATO
Il
termine stufato
deriva dall'antico modo di cuocere gli alimenti, quando la carne
veniva posta in un recipiente di cottura chiuso sul piano delle stufe
che fungevano sia da strumenti di cottura che da riscaldamento. La
lunga cottura a temperature inferiori a 100 gradi era particolarmente
adatta ai tagli di carne meno pregiati, semigrasse di seconda
categoria che si inteneriscono lentamente grazie all'elevata
percentuale di tessuto connettivo.
La
scelta della pentola per la cottura della carne è fondamentale,
servono dei recipienti fatti con materiali che permettano la
diffusione uniforme del calore e che lo mantengano a lungo, cocotte
di ghisa con coperchio, casseruole di terracotta o di alluminio
rivestite all'interno con materiale antiaderente.
Le
regole fondamentali da seguire per avere un successo assicurato; non
vanno trascurate, vanno seguite tutte con la stessa priorità.
La
scelta delle carni, quella della pentola, la cottura a fuoco basso, il recipiente di cottura coperto in modo che il sugo non
evapori, se c'è bisogno di aggiungere del sugo deve essere già
bello caldo in modo che il sugo sia denso e saporito, per il dosaggio
degli odori è meglio scegliere alloro timo e rosmarino per la
cottura lunga della carne, il loro odore si concentra su di essa ed
ha una lunga durata.
La
cottura stufata tradizionale prevede, una iniziale rosolatura
dell'alimento per sviluppare aromi, oppure la preparazione di un
fondo di cottura a base di aglio, cipolla, sedano, carota. Se si
vuole ottenere una buona rosolatura, le verdure vanno aggiunte solo
dopo averla effettuata, altrimenti verranno bruciate.
Dal
punto di vista salutistico, la rosolatura è l'operazione che
comporta i maggiori rischi a causa dello stress termico che comporta
e la necessità di aggiungere grassi. La cosa migliore è non farla,
oppure farla a secco in padelle antiaderenti o con una quantità
minima di grassi.
Nella
cottura stufata, un buon criterio salutistico è quello di non
eccedere i 10 g di olio (un cucchiaio) o burro per porzione, e
dimezzare le quantità o non aggiungere grassi se l'alimento da
cuocere è ricco di grassi.
lunedì 12 gennaio 2015
LU MALU FERRU PI LA MOLA SQUAGGHIA
Un cani troppu spertu e mariolu
facia spissu li notti dammaggiati
li addineddi li pigghiava a volu
dintra lu addinaru arrisittati;
era un canazzu 'rossu spataiolu
di lu patruni sò 'un timìa lignati,
birbanti fu di nascita cagnolu
criscennu jia pigghiannu mali strati.
Tinia li vicinanzi arrabbiati
jia facennu sempri matascini
satava mura e li ritticulati
mangiava sciocchi cu li puddicini;
senza sordi facia li gran mangiati
si mantinia grassu a du' carini
e poi durmia cu tranquillitati
di carni e ova li sciancazzi chini.
Però cì fu 'na notti la sò fini,
scattia pi li pecuri e l'agneddi,
la mànnara satau di riti e spini
e assicutava tutti l'armaleddi.
Lu picurararu a li trappiatini
armatu curri 'ncausi di peddi
ci spara quattru corpa e l'ammazzau
morsi lu cani mancu fici bau.
S'un era dilinquenti e lazzaruni
sarissi vivu cu lu sò patruni.
Giuseppe Settimu Scuderi
lunedì 5 gennaio 2015
LA SCUOLA
Ha riaperto la scuola i suoi battenti;
l'insegnante sorride con amore:
ben sa che degli alunni c'è nel cuore
il rimpianto pei bei divertimenti.
Monti, campagna, mare ... che concerti
d'urla felici! Che giocondo ardore!
In piena libertà correvan l'ore;
e adesso invece tutti fermi e attenti!
"Consolatevi" ei dice "il tempo vola:
verranno un'altra volta le vacanze;
ma ora, ricordate, siete a scuola.
E nello studio certo troverete
la gioia che ha dolcissime fragranze,
se trarre buon profitto voi saprete!"
Livio Ruber
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