A
seconda della propria abituale stagione di crescita, si può dire che
i funghi si trovano dappertutto: lungo le sponde dei fiumi e litorali
di mari, nei boschi di pianura, di collina e di montagna, anche a
quote piuttosto alte, nei prati, nei pascoli, negli orti, nei
giardini, nei parchi di città e talvolta possono crescere anche
nelle case, specialmente in campagna, ad esempio in cantina, nella
stalla, sotto il porticato, sulle travi di legno o sui depositi di
segatura. Nonostante la loro estrema adattabilità, l'habitat ideale
rimane però sempre il bosco, in tutte le sue infinite varietà ed in
tutte le sue più articolate e complesse espressioni. Esistono zone
più adatte di altre alla crescita dei funghi e che meglio si
prestano alla ricerca e alla raccolta; sono soprattutto le radure,
gli spazi aperti, illuminati, arieggiati, in particolare la fascia
cosiddetta di confine fra prato e bosco. La crescita dei funghi è in
gran larga parte legata ai cicli stagionali e, nell'ambito delle
singole stagioni, dalle condizioni climatiche. Come regola generale
si può dire che per poter "andare a funghi" senza correre
il rischio di tornare a mani vuote, occorre che si verifichino
determinate condizioni di temperatura, generalmente comprese tra i 15
e i 25 gradi, e che queste si accompagnino ad un certo grado di
umidità nel terreno; è noto infatti che, per il suo sviluppo, la
maggior parte dei funghi, esige un clima caldo umido.
Non è un
caso che nelle nostre zone la produzione fungina raggiunga i suoi
livelli più elevati dopo una quindicina di giorni dalle prime piogge
nel periodo compreso tra i primi di settembre e la metà di dicembre; è
infatti in questo periodo che si registrano, di norma, le condizioni
climatiche ambientali di cui abbiamo detto. Particolarmente propizie
alla produzione sono le giornate afose che fanno seguito agli
acquazzoni tardo-estivi. Le giornate burrascose, così come il vento
e la prolungata siccità determinano condizioni particolarmente
sfavorevoli alla produzione fungina; se questi fattori si sommano o
si alternano essa addirittura scompare.
Non necessariamente però
la "pianta del fungo", vale a dire il micelio, muore; essa
più semplicemente arresta momentaneamente la sua attività, per poi riprendere anche dopo anni quando le condizioni climatiche ritornano favorevoli.
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