La
pensione di anzianità
è stata abolita
dalla manovra economica "Salva Italia" del governo Monti. A
seguito di tale riforma, è possibile andare in pensione solo dopo
aver maturato i requisiti
anagrafici
di "vecchiaia".
Al
posto della pensione di anzianità c'è ora la pensione
anticipata:
chi vuole andare in pensione prima dell'età di vecchiaia, può
farlo, se ha una "anzianità contributiva" (nel 2012, 41
anni e un mese
per le donne,
42 anni e un mese
per gli uomini).
Ma subendo una penalizzazione:
l'importo della pensione viene tagliato dell'1 per cento per ciascun
anno di anticipo rispetto ai requisiti di vecchiaia.
Le
regole precedenti
alla riforma suddetta sono rimaste in vigore solo per chi aveva
maturato i requisiti entro il 31
dicembre 2011.
Eccezioni
Possono
andare in pensione a 64 anni:
i
lavoratori del settore privato
che, essendo in possesso di 35 anni di contribuzione e con le vecchie
regole avrebbero maturato i requisiti di anzianità con il sistema
delle "quote"
entro entro il 31 dicembre 2012.
le
lavoratrici del settore
privato
che hanno maturato 60 anni d'età e 20 anni di contributi entro il 31
dicembre 2012.
Lavori
usuranti
I
lavoratori dipendenti impegnati in lavori
usuranti,
prima del decreto "Salva Italia" potevano maturare il
diritto al trattamento pensionistico con un anticipo
di 3 anni.
Dal 31 dicembre 2011, tali lavoratori possono invece usufruire del
meccanismo delle "finestre", abolito per gli altri
lavoratori, e cioè ritirarsi dal lavoro con quota
96
nel 2012 (61 anni di età e 35 di contributi, oppure 60 e 36) e
poi con quota 97 dal 2013. Poi devono attendere ulteriormente una
"finestra" di 12 mesi.
Per
qualsiasi ulteriore chiarimento potete rivolgervi al Patronato “Acli
Papa Giovanni XXIII”, Corso dei Mille n. 321, 90047 Partinico, E-mail circoloaclipartinico@libero.it
tel. 091 5086204, aperto dal lunedì al venerdì dalle 16,30 alle ore
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