lunedì 21 marzo 2011

LE ORIGINE DEL GIOCO DEL LOTTO

Nel lontano sedicesimo secolo a Genova si soleva estrarre a sorte da un’urna i nomi dei cinque notabili che avrebbero governato la città nei sei mesi successivi; i Genovesi attendevano con ansia l’estrazione, che si teneva due volte l’anno, sia per il naturale gradimento personale verso un papabile anziché un altro, per cui si sperava che venisse estratto proprio il nome più gradito, ma anche perché a tutti era consentito scommettere sui candidati estratti a sorte con premi sempre crescenti secondo la quantità di nomi indovinati. In altre Città-Stato della Penisola si tentò di importare questo tipo di scommessa senza grande successo, tranne che a Napoli ove il modello Genovese fu trasformato ed adattato, con novanta numeri imbussolati in un’urna da cui ne venivano estratti cinque per ogni estrazione. Nel 1682 nella città partenopea si diede corso ad estrazioni mensili, e fu quello il primo passo del Lotto nella forma che oggi conosciamo; dal 1817 le estrazioni divennero settimanali.
Il popolo Napoletano mostrò enorme gradimento per questa forma di gioco e, dando sfogo a tutta la propria ridondante fantasia, creò modelli di gioco imperniati su antiche credenze popolari: a ciascun numero fu attribuito un significato e perfino un’anima ponendo le basi del mito della Cabala e della Smorfia.
Subito dopo l’unità d’Italia, nel 1871, dentro il neonato Regno dominato dai Savoia, l’esempio partenopeo fece scuola ed il Gioco fu istituzionalizzato con la creazione di altre sei Ruote, oltre Napoli, cioè Firenze, Milano, Palermo, Roma, Torino e Venezia; successivamente (1874) fu istituita la Ruota di Bari ed infine le Ruote di Cagliari e Genova (1939). Il modello di gioco dei Napoletani, basato su Cabala e Smorfia fu, in pratica, esportato ovunque. Solo col nuovo secolo alcuni studiosi iniziarono a riesaminare il tutto dal punto di vista scientifico: occorrerà, però, attendere il 1938 perché l’ing. Samaritani pubblichi lo stupendo trattato “Teoria dei ritardi” in cui si delinea, per la prima volta e finalmente, una impostazione rigidamente scientifica di questo gioco con formule matematiche che consentono di individuare i limiti teorici dei ritardi delle varie combinazioni possibili.
   Da allora i passi compiuti sono stati giganteschi grazie ai tanti studiosi che hanno contribuito a spostare molto più avanti i confini delle cognizioni teoriche e delle applicazioni pratiche nel Lotto; solo un aspetto resta immutato: questo era e resta il Principe dei giochi nonostante i mille tentativi di altre lotterie, tutti falliti, di scalzarlo dalle simpatie o, meglio, dalla vera e propria passione che ha suscitato e suscita nella moltitudine dei giocatori!

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