D’ora in poi le Robinson List saranno l’unico modo per "difendersi" dall’invadenza del telemarketing. Il Ministero dello Sviluppo ha tempo tre mesi a partire dal 2 novembre per organizzare il "registro delle opposizioni". Cambia così radicalmente il sistema per "opporsi" alla promozione non richiesta di prodotti come abbonamenti telefonici, internet o tv a pagamento. Se ad oggi il sistema era infatti di opt-in, cioè l’utente doveva dare esplicito assenso per essere raggiunto dalle telefonate pubblicitarie, con l’entrata in vigore delle Robinson List il sistema diventa opt-out. Questo significa che il cittadino dovrà segnalare di non voler essere disturbato, altrimenti si darà per scontato l’assenso a ricevere le chiamate.
L’iscrizione alla Robinson List sarà completamente gratuita per gli utenti e si potrà effettuare secondo quattro modalità: tramite il sito del gestore del registro; chiamando un apposito numero gratuito; con una raccomandata o un fax; inviando una e-mail. Si possono registrare anche più numeri, purché colui che fa l’iscrizione sia anche il titolare della linea. A controllare il corretto funzionamento del registro sarà il Garante della Privacy. Le società che entreranno in possesso dei recapiti telefonici in altro modo, ad esempio attraverso la compilazione di un modulo da parte di un utente, al momento dell’acquisto di un prodotto o servizio, potranno legittimamente chiamare per presentare le loro offerte commerciali.
Prima dell’entrata in vigore vera e propria del "registro delle opposizioni", il Ministero dello Sviluppo, la Presidenza del Consiglio e il Consiglio nazionale dei Consumatori dovranno promuovere per sei mesi una campagna informativa indirizzata a tutti i possessori di un abbonamento telefonico.
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