RICONGIUNZIONI PENSIONI
Previdenza: la ricongiunzione delle pensioni ora va pagata. Dal 1� luglio 2010, sono cambiate le regole per la ricongiunzione del Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti, poiché essa è diventata onerosa, al pari di quanto già accadeva per i lavoratori autonomi. Lo ha comunicato l'Inps, tramite la circolare n. 142, con la quale ha specificato che le nuove norme sono state introdotte dalla legge n. 122 del 2010 (la cosiddetta "manovra d'estate"). La ricongiunzione avverrà sempre a titolo oneroso, in base al nuovo testo vigente, qualunque sia la gestione di provenienza dei periodi interessati ed a prescindere dalla natura dell’attività (subordinata o autonoma) alla quale si riferiscono i relativi contributi. Ora sarà necessario pagare una somma pari al cinquanta per cento della differenza fra l'importo dell’onere di ricongiunzione e l'ammontare dei contributi e degli interessi che vengono trasferiti all'Inps. Il costo è tanto maggiore quanto più l’assicurato è vicino alla pensione. Ricordiamo che la ricongiunzione è l'unificazione, presso un unico ente, dei periodi di assicurazione maturati dal lavoratore in differenti settori di lavoro, con lo scopo di ottenere una sola pensione, calcolata su tutti i contributi versati nei diversi enti previdenziali. Essa non va confusa con la totalizzazione, nella quale i contributi previdenziali versati restano accreditati presso le originarie casse e/o gestioni nelle quali si è versato, e pertanto l'ammontare finale del trattamento pensionistico è dato dalla sommatoria delle singole quote di pensione, calcolate secondo le differenti regole della cassa e/o gestione.
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